L'arte che stravolge il tempo - uno sguardo dentro "La persistenza della memoria" di Salvador Dalì.
- Raffaela De Vivo
- 25 set 2020
- Tempo di lettura: 2 min
La persistenza della memoria è sicuramente l'opera più rinomata dell'artista surrealista Salvador Dalì. Realizzata nel 1931 ed oggi esposta al Museum of Modern Art di New York, quest'opera si presenta poco più grande di una mattonella (24x30).

L'artista vuole farci riflettere sulla nozione del tempo : ci sono quattro orologi, di cui tre sono sul punto di sciogliersi mentre un quarto orologio mantiene la sua forma ma è assalito da formiche. Questi indicano l'aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere muta in base alle diverse percezioni. Al centro una grossa testa deformata (molto probabilmente è lo stesso Dalì). Notiamo che gli elementi di misurazione del tempo non corrispondono alla realtà, qui l'orologio cede alla soggezione e ai meccanismi della memoria andando oltre la dimensione oggettiva. Sullo sfondo ci appare un paesaggio marittimo che illumina la costa : l'atmosfera che si crea è surreale, quasi senza tempo.

Dalì era un trascrittore di sogni perennemente incastrato tra realtà e inconscio, sicuramente incastrato dal pensiero di Sigmund Freud, riflette sulla relatività del tempo: come sappiamo l'orologio è lo strumento razionale per eccellenza. Andando a deformare uno strumento di misurazione come l'orologio, l'artista invita l'osservatore a riconsiderare che la dimensione oggettiva del tempo possa essere messa in discussione dalla dimensione soggettiva della memoria, quindi dai ricordi, dal sogno e dal desiderio, poiché lo spazio della memoria non è sottoposto alle regole logiche della realtà. Dunque lo scorrere delle ore e dei giorni accelera o rallenta a seconda della nostra personale percezione.

Due anni prima della realizzazione del dipinto Albert Einstein disse:
"Quando un uomo siede due ore in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa rovente per un minuto e gli sembrerà che siano passate due ore. Questa è la relatività."
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