October edition - oggi proponiamo i cinque dipinti più inquietanti della storia dell'arte.
- Raffaela De Vivo
- 7 ott 2020
- Tempo di lettura: 2 min
"Saturno che divora i suoi figli" di Francisco Goya, 1819-1823.

Il quadro in questione racconta di una profezia dell'antica Grecia: Saturno era il titano che divorò i suoi figli per paura che uno di questi lo potesse tradire. L'amante di Saturno decise allora di nascondere il loro ultimo figlio,Zeus, che diventato adulto creò poi l'Olimpo. Qui Saturno è rappresentato dall'artista come uno spietato assassino che uccide un bambino innocente.
2. "Il suicidio" Edouard Manet, 1877-1881

Tutti conoscono il grande Manet come l'artista di "colazione sull'erba" o della bellissima "Olympia". Infatti questo genere di opera è completamente inusuale per lo stile dell'artista. Gli storici d'arte pensano che l'artista abbia basato questo pezzo su un evento reale che ha avuto luogo nella sua vita. "Il suicidio" è un pezzo macabro e interessante,che lascia gli osservatori con le proprie supposizioni, chiedendosi chi fosse il protagonista e quali momenti abbiano portato alla sua tragica fine.
3.Volto de la guerra, Salvador Dalì 1940.

Si tratta di un quadro che racconta gli orrori della guerra percepiti dal pittore tra la fine della guerra civile spagnola e l'inizio della Seconda Guerra Mondiale. L'artista dipinse l'opera durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, dove era rifugiato durante la guerra. Ciò che subito notiamo in questo quadro sono sicuramente questi teschi che vengono rappresentati all'infinito come se l'artista volesse di continuo rimandare alla morte causata dalla perenne presenza della guerra nella vita degli uomini.
4. Inferno di Hans Memling 1485

Per chi non conoscesse questo artista Hans Memling, è stato un pittore tedesco di formazione fiamminga che ha lavorato con altri artisti di questa generazione come Jan Van Eyck (colui che inventò la pittura ad olio). L'immagine mostra uno dei pannelli del Trittico della Vanità terrestre e Della salvezza divina che si compone di tre pannelli tutti e tre dipinti su entrambi i lati. L'opera è una perfetta allegoria della redenzione e della fine dell'umanità. Qui l'artista ci descrive il diavolo in piedi all'ingresso dell'inferno con un cartiglio in mano che ci racconta che dall'inferno non c'è redenzione e via di scampo.
5.Gli ambasciatori di Hans Holbein Il giovane 1533.

L'opera è apparentemente soltanto uno splendido ritratto di due ambasciatori. Ma se si guarda bene verso il basso c'è un oggetto sfocato difficile da descrivere, questo perché il dipinto deve essere osservato da destra e solo in questo modo si vede l'oggetto trasformarsi in un teschio . L'immagine anarfomica qui è un teschio,un memento mori,che diventa la rappresentazione di un promemoria della nostra stessa mortalità.
Comments